mercoledì 7 marzo 2018

I chiodini intramontabili made in Italy


Risultati immagini per quercetti giocattolo che non finirà mai in soffitta
(foto da internet)

All'inizio erano soltanto fiammiferi con la capocchia in ceralacca colorata, conficcati in un foglio di cartone traforato, poi diventarono grandi spilli di plastica. Niente di complicato, virtuale o digitale, eppure dopo 65 anni i chiodini multicolore del Coloredo non soltanto resistono alla concorrenza dei videogiochi, ma festeggiano un nuovo record di vendite e diventano oggetto di studio.
Nella prima pubblicità il Coloredo era lanciato come "il gioco che non finirà in soffitta" e lo slogan si è dimostrato azzeccato. Da quando Alessandro Quercetti li inventò, nel 1953, i chiodini non sono mai andati fuori produzione e nel 2017, complice anche lo sbarco sul mercato cinese, nell'unica fabbrica di Torino ancora guidata dalla famiglia italiana ne sono stati prodotti 1 miliardo 500 milioni. 
Negli ultimi 3 anni, la produzione di chiodini è triplicata e la richiesta è tale che si fabbricano 4 milioni di chiodini al giorno. L'azienda italiana esporta in oltre 50 Paesi in tutto il mondo e in un momento in cui l’85 per cento della produzione mondiale di giocattoli proviene dalla Cina proprio Pechino è diventato uno dei maggiori compratori del gioco.

Risultati immagini per quercetti giocattolo intelligente
(foto da internet)

A decretare il successo del Coloredo c'è anche l'aspetto educativo del gioco, sottolineato da numerosi studi. I chiodini, infatti, sono importanti per non far perdere ai bambini, nativi digitali, il contatto fisico con il mondo reale e con gli oggetti tridimensionali. "I bambini con difficoltà di coordinazione manuale possono, attraverso i chiodini, migliorare la loro motricità fine, con effetti anche su altre abilità come la grafia, il disegno e la coordinazione manuale nel suo complesso - spiega Andrea Biancardi dell’Università di Bologna - Inoltre attraverso i chiodini possono inventare o riprodurre modelli grafici, allenando così anche le abilità di ragionamento visuo-spaziale.“

Risultati immagini per quercetti giocattoli 1953
(foto da internet)

Nel dipartimento di Neurobiologia del Karolinska Institute di Stoccolma, in collaborazione con il Centre de Recherche en Neurosciences di Lione, i chiodini sono al centro di uno studio sulla plasticità del cervello umano. I ricercatori analizzano in particolare il momento in cui si deve imparare a utilizzare un nuovo strumento manuale, in questo caso appunto il gioco dei chiodini, e come questo possa avere effetti benefici su altre funzioni cognitive, come l'attenzione e soprattutto l'acquisizione di una nuova lingua.
Lo studio è ancora in corso, ma ha confermato che le abilità di un soggetto misurate durante il gioco con i chiodini predicono le sue abilità linguistiche. È stato riscontrato infatti che grazie a un prolungato allenamento con i chiodini le abilità motorie migliorano con una ricaduta importante sulle abilità linguistiche.

Risultati immagini per quercetti giocattoli 1953
(foto da internet)
 
I ricercatori sottolineano che le due abilità sono legate, visto che alcune delle aree cerebrali che svolgono queste funzioni sono le stesse. I dati dicono che persone che hanno ottenuto punteggi più alti in un test linguistico sono anche più veloci nel completare un compito motorio con i chiodini. I risultati suggeriscono pertanto che i bambini impegnati per parecchie ore a settimana con i chiodini imparano a parlare meglio e prima. Per lo stesso principio, gli adulti che si avvicinano allo studio di una nuova lingua, e che giocano spesso con i chiodini, apprendono meglio, perché la parte del cervello impegnata in queste due attività è la stessa.

E allora tutti a giocare con i chiodini intramontabili!

Nessun commento: