lunedì 15 maggio 2017

La vigna di Leonardo



(foto da internet)

Dopo Roma, Milano. Se proprio conoscete il capoluogo lombardo come le vostre tasche e siete ormai di casa in Galleria, forse è giunto il momento di visitare uno dei gioielli nascosti della città: la vigna di Leonardo, un luogo che lega la storia di Leonardo da Vinci ai meneghini (vedi).
La vigna è di fronte a Santa Maria delle Grazie, dove si trova il celeberrimo Cenacolo, ed è protetta dalle mura del Palazzo degli Atellani.




(foto da internet)


Venne donata da Ludovico il Moro al genio toscano come ringraziamento per l’Ultima CenaLa vigna viene citata in un atto notarile del 1498 e la donazione da parte di Ludovico il Moro è confermata da una lettera, datata 26 aprile 1499. Il dono di Ludovico il Moro non fu casuale: Leonardo veniva da una famiglia di vignaioli e il vino rientrava fra i suoi molteplici interessi.
Quando i francesi invasero il Ducato di Milano, costringendo Ludovico il Moro a fuggire e a trovar riparo a Innsbruck, anche Leonardo lasciò la città.  Prima di partire, affittò la vigna a messer Pietro di Giovanni da Oppreno, padre del suo allievo Gian Giacomo Caprotti, detto il Salai


(foto da internet)

L’autorità francese mise in discussione le donazioni effettuate dal Moro e, nel 1502, confiscò la vigna per assegnarla a Leonino Biglia, un funzionario sforzesco. Quando nel 1507 Carlo II d'Amboise chiese a Leonardo di tornare a Milano per concludere alcune opere che aveva cominciato, la vigna gli venne restituita.
Leonardo rimase in città fino al 1513. Da lì riparò a Roma e poi in Francia, dove morì. Nel suo testamento, redatto ad Amboise, ordinò che la vigna fosse suddivisa in due lotti uguali, da assegnare l’uno al Salai e l’altro a Giovanbattista Villani, il servitore che l’aveva seguito in Francia


(foto da internet)

Il Palazzo degli Atellani, che la conserva attualmente, era la residenza di una famiglia di cortigiani sforzeschi ai quali Ludovico il Moro aveva donato due case. 
La casa fu ristrutturata, in diversi interventi, nel XX secolo, dall’architetto Piero Portaluppi, uno dei massimi protagonisti dell’architettura milanese. 


(foto da internet)

In occasione di Expo 2015, la Fondazione Portaluppie i proprietari della casa hanno deciso di ripiantare la vigna di Leonardo da Vinci e di aprire la casa e il giardino degli Atellani al pubblico, con un progetto promosso dal Comune di Milano, col contributo di Confagricoltura, RaiCom, la Fondazione Cariplo e l’Università degli Studi di Milano.
Attualmente, la vigna, il giardino e la casa museo, sono accessibili al pubblico grazie a un percorso a sette tappe che si snoda dal Cortile Portaluppi, la Sala dello Zodiaco con i suoi meravigliosi affreschi, la Sala dello Scalone e un meraviglioso giardino all’inglese ornato da statue in pietra, parterres e fontane.
La visita dura circa 25 minuti e sono previsti gruppi di massimo 25 persone. Data l’affluenza, e l’accesso limitato a piccoli gruppi di visitatori, è consigliata la prenotazione della visita.

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