domenica 30 settembre 2007

Van Gogh e Gianluca Masi


(foto da internet)

Da tempo volevamo parlarvi di Gianluca Masi: un giovane astrofisico che osserva il cielo da Ceccano (FR), un piccolo centro a 90 km a sud di Roma. Masi ha lanciato, con successo, il Virtual Telescope, un'iniziativa volta a divulgare l'astronomia via internet. Gli appassionati di questa disciplina, potranno assistere, a prezzi bassissimi, ai cosiddetti live show: delle osservazioni in diretta in rete! In questi giorni, il dottor Masi è alla ribalta internazionale per aver individuato il giorno in cui Van Gogh dipinse il celeberrrimo quadro Notte stellata sul Rodano.
Verso la fine settembre del 1888, intorno alle 22.30, Vincent Van Gogh era sulla riva del Rodano, nei pressi della cittadina francese di Arles. Nella volta celeste si stagliava l'Orsa Maggiore che il pittore scelse come soggetto per il cielo e che raffigurò sulla tela in due fasi, intervallate tra loro da una pausa di qualche decina di minuti. Il risultato finale fu, appunto, Notte stellata sul Rodano, uno dei suoi capolavori. Masi, studiando la biografia del pittore, sapeva dove l'opera era stata realizzata e sapeva anche che Van Gogh dipingeva rapidamente; il cielo, dunque, doveva essere stato ritratto in un arco di tempo molto ristretto. Facendo leva sulle sue conoscenze, Masi scoprì quando venne dipinta Notte stellata sul Rodano. Si può affermare che il pittore fu molto preciso e che l'Orsa Maggiore venne ritratta ad Arles intorno alle 22.30 di un giorno compreso tra il 20 e il 30 settembre 1888.

Questi risultati sono stati presentati ieri a Frascati, all'interno della Notte della ricerca, una manifestazione che punta ad avvicinare alla scienza il grande pubblico. Una dimostrazione dell'importanza del lavoro dei ricercatori, con applicazioni anche al di fuori dei laboratori e che, in qualche caso, può aiutare a conoscere meglio anche l'opera dei grandi artisti.

sabato 29 settembre 2007

Un fiume di parole


(foto da internet)

Vi proponiamo alcune riflessioni sulla lingua italiana, che hanno in comune, a parte l’argomento –lingua italiana-, il fatto che si tratta di fenomeni linguistici contemporanei che si nutrono tutti dal passato.

Che cosa rende diverso un ragazzo di vent’anni da altre età? I ventenni seguono la moda in massa e parlano in codice, con parole inventate, storpiate, allucinate, copiate, strapazzate, ovvero con tutti quei modi di dire che sono sconosciuti a tutti coloro che non hanno vent'anni. Ma il libro di Gianluca Lauta I ragazzi di via Monte Napoleone -Il linguaggio giovanile degli anni Cinquanta nei romanzi e negli articoli di costume di Renzo Barbieri-, dimostra che le parole dei giovani sono vecchie, anzi vecchissime. Le usavano i nonni, e le usano oggi i ventenni, più o meno tali e quali. Ci sono 1000 parole e centinaia di modi di dire piuttosto spassosi che sono passati dal gergo dei ventenni che avevano la “banana in testa” e la “Vespa” a quelli che hanno oggi la “bandana in testa” e il “Vespone”. Parole gergali come “pomiciare” per baciare con la lingua, “pace” per dire basta, “fighetta” per dire ragazza o ragazza alla moda, “abbacchiato” per dire mogio, “rendere l'idea” per farsi capire, “palla” per bugia ma anche per noia, “tranquillo” per tutto ciò che non è mondano, e via dicendo, non sono per niente nuove.
Neologismi, superlativi, mode, espressioni dialettali, inglesi, gergali, sembrano essersi diffuse, lentamente, di giovane in giovane, e poi tra gli italiani, alcune accolte da tutti, altre rimaste come intrappolate tra le cose che si fanno a vent'anni e poi non si fanno più. Sempre negli anni Cinquanta nascono i superlativi dei sostantivi e degli aggettivi, tutta quella carrellata di -issimo a cui oggi non si fa più caso ma che allora fa erano assai bizzarri: cominciarono prima i media con Canzonissima, e poi proseguirono i ragazzi attaccando la desinenza a tutto quanto piacesse “da morire”: risatissima, salutissimi, primissima, bambolinissima. Altri -issimi sono diventati cosa diversa, una forma non graduata e perentoria: ad esempio "Sono fidanzatissimo" (sono un fidanzato innamorato e mi comporto da tale) , "mi sento arrivatissimo" (ho raggiunto i miei obiettivi). I ventenni di via Monte Napoleone e le signorine acculturate e snob che raccontava allora Franca Valeri parlavano molto con gli -one, oggi fuori uso. "Che fracassone", "che gelatone", "che serata odiosona", fanno tanto da vecchia zia.

(foto da internet)

È stata da poco presentata l'ultima edizione del Vocabolario della lingua italiana, Zingarelli 2008, in cui è stato dato spazio a termini tratti dal linguaggio giornalistico, tecnico e giovanile. Vi ricordate della testata di Zidane a Materazzi nella finale del Mondiale dell'anno scorso? Ebbene, la "craniata" è appunto uno dei nuovi vocaboli accolti dalla nuova edizione. Per non parlare delle ricche donazioni fatte dallo slang giovanile che hanno riversato tra le 2.668 pagine dello Zingarelli new entry come “arrapante”, che ispira sesso, “raga”, diminutivo di ragazzi, etc. Invadono nella edizione 2008 del vocabolario italiano della Zanichelli le nuove parole del mondo del lavoro e della politica, anche se nella casa editrice di Bologna non hanno fatto in tempo a inserire voci dell’ultim’ora come «grillismo»(ricordate i post del 6.09 e del 17.09?). Sapevate che termini come «anti-politica», molto in voga ai nostri giorni, comparivano già nelle precedenti edizioni e risalgono addirittura al 1974? La vera novità è, però, nei contenuti, con l’introduzione nel vocabolario delle sfumature di significato: 900 schede che confrontano parole analoghe illustrandone le differenze di senso, indicando quando e come usare l’una piuttosto che l’altra.
Immersa sicuramente nel presente, quest'edizione dello Zingarelli fa anche un'importante operazione di recupero del passato: nel formato cd-rom c'è infatti la possibilità di consultare il Dizionario della Lingua Italiana di Tommaseo e Bellini pubblicato tra il 1865 e il 1879 in otto volumi dall'editore Pomba, un'importante testimonianza storica dell'evoluzione dell'italiano.

(foto da internet)

Infine, cosa ne dite di questa frase? : «Cmq se 6 a ksa tel. se inv. nn c 6 e x te va bene scrv 1 sms». Ecco, il nuovo, o almeno così crediamo, modo di scrivere: diciamo tutto in pochi caratteri. Questione di praticità e di velocità? Probabilmente. La lingua così si adegua, diventa più stringata, alcune sillabe vengono sostituite: alcuni esempi "x" al posto di "per" e la "k" al posto di "ch". Ma il fenomeno non è nato con la diffusione di internet e degli sms, spiegano dall'Accademia della Crusca: «Dai manoscritti medievali alle lettere private di ieri e di oggi l'esigenza di risparmiare tempo e spazio ha spesso portato scriventi diversi ad adottare scritture tachigrafiche (cioè molto rapide) o brachilogiche (cioè brevi e concise) ».

venerdì 28 settembre 2007

A proposito di cinema...

(foto da internet)
Notizie del cinema italiano: a Roma, il primo cittadino, Walter Veltroni, ha presentato la seconda edizione della kermesse cinematografica che si terrà nella città eterna dal 18 al 27 ottobre. Gli organizzatori ci tengono a definirla festa, ovvero, luogo di divertimento, di incontro, più che recinto di cinefili duri e puri.
Corsa agli Oscar: sarà "La sconosciuta", film di Giuseppe Tornatore, a rappresentare l’Italia nella mecca del cinema per il miglior film straniero. Tornatore, già premio Oscar nel 1990, con “Nuovo Cinema Paradiso” (1988), (una curiosità: "Nuovo Cinema Paradiso" è il film straniero più amato dagli inglesi) ha battuto con otto voti a favore a sette, il film di Daniele Luchetti "Mio fratello è figlio unico".
(foto da internet)
Il film, presentato l'anno scorso alla prima edizione della Festa del cinema di Roma, racconta la storia di violenze e sopprusi subiti da un'immigrata dell'Europa dell'est e nel giugno scorso ha fatto incetta di David e di Donatello, compresi quello per la miglior regia e la miglior attrice. Per Tornatore sarà la terza volta: dopo l’oscar diciassette anni fa, la seconda nomination fu nel 1996 con “L’uomo delle stelle”.
“La sconosciuta” racconta la drammatica storia di una ragazza ucraina emigrata in Italia in cerca di lavoro e della figlia che non ha mai visto, e vive tra i fantasmi del suo passato. Fa le pulizie in un palazzo, lustra le scale, ma il suo bersaglio è una famiglia di orafi che vi abita, gli Adacher, composta da moglie, marito e figlioletta. Per arrivare a lavorare in casa loro, Irena diventa amica della vecchia domestica Gina, fino a prenderne il posto: di qui, il disegno della "sconosciuta" prende la forma di un inesorabile, progressivo inserimento in quella famiglia, dove conquista fiducia e, in qualche modo, potere.
Sapremo se l'Italia è entrata nella cinquina del miglior film straniero il 22 gennaio mentre l’appuntamento degli Oscar sarà per la notte del 24 febbraio. L'ultimo Oscar italiano come miglior film straniero risale a dieci anni fa, quando vinse “La vita è bella” di Roberto Benigni.


(foto da internet)
Infine, un’ultima cosa: sapevate che ormai le comparse non esistono più? Ormai è giunta la fine dei volti anonimi sullo sfondo, che servivano all’atmosfera del film. Questi eroi comuni sono stati soppiantati dalle comparse digitali. Leggete un po’ qui!

giovedì 27 settembre 2007

Giornata Europea delle lingue


(foto da internet)

Festeggiamo, a modo nostro, la Giornata Europea delle Lingue, segnalando ai nostri lettori, e ai nostri colleghi, due siti interessanti recensiti da Maestroalberto (vedi sidebar): LiveMocha e Mango Languages. Ma lasciamo la parola a Maestroalberto:
"LiveMocha è una community dove si possono studiare molte lingue come l’Inglese, il Tedesco, lo Spagnolo, il Francese, l'Italiano, ecc.
All’atto della registrazione si dovrà indicare la lingua madre, la lingua che vogliamo imparare e il livello di conoscenza.
Una volta scelto il corso, avremo a disposizione una serie di strumenti interattivi che agevolano l’apprendimento: esercizi, letture, video, registrazioni da ascoltare, ecc.
Il sito mette a disposizione dell’utente anche un pannello dove registrare i propri progressi linguistici.
Si potranno aggiungere altri utenti alla community che diventeranno dei veri e propri compagni di corso e potremo ricercare le persone che fanno al caso nostro secondo alcuni parametri.
Si dispone anche di una chat room. Gli esercizi sono strutturati tramite dialoghi, pronuncia e scrittura. Oltre agli amici si potrà chiedere sostegno a tutor online.
LiveMocha è un modo di apprendere le lingue che privilegia l’aspetto sociale in puro stile web 2.0."
(foto da internet)

Il secondo sito recensito è Mango Languages. Scrive Maestroalberto:
"Mango offre corsi di circa 100 lezioni interattive per studiare alcune lingue come l'inglese, lo spagnolo, il tedesco, il francese, l'italiano, ecc.
I corsi sono specifici secondo la madrelingua: Inglese per madrelingua spagnoli, Russo per madrelingua inglesi, e così via.
Ogni lezione è composta da decine di diapositive; ogni diapositiva è un’esercitazione, di solito una breve conversazione che si può ascoltare nelle due lingue scelte.
Il corso di Italiano, impostato per madrelingua inglesi, ci sembra abbastanza utile per chi vuole rafforzare la conoscenza di questa lingua".
Il servizio è ancora in fase beta; c'è ancora qualche imprecisione, ma può essere un valido strumento di ripasso!

Buon divertimento!

mercoledì 26 settembre 2007

Massaciuccoli muore

(foto da internet)

Massaciuccoli: nome impronunciabile (e ancor di più se pronunciato alla toscana). Il lago di Massaciuccoli si trova in provincia di Lucca, ed è un gioiello raro: settecento ettari, profondo non più di 3 metri, incastonato in 2500 ettari di padule, ricco di canali e isolotti, a neppure tre chilometri dal mare. Il male che lo affligge ha un nome semplice: una forma grave e prolungata di incuria. Per anni le fogne dei centri vicini hanno scaricato qui. E poi le discariche a cielo aperto, presso le rive, lo hanno trasformato in una pattumiera. E ancora, l’agricoltura con i concimi chimici che scivolano silenziosi nell’acqua e ne compromettono l’equilibrio. Il fondo, ricoperto da uno spesso strato di melma sedimentata, è straricco di veleni. E fin qui sembrerebbe una storia quasi normale per i nostri tempi. Ma perché è famoso il lago di Massaciuccoli? Semplice: era il lago di Puccini.
Sino alla morte, Puccini aveva fatto del lago il suo regno; lo difendeva e mal tollerava cambiamenti. Il 23 luglio del 1921 aveva indirizzato una supplica a Renato Simoni:
«Ti prego, ti scongiuro di vedere e parlare al sig. Toepliz, direttore generale della Banca Commerciale, perché lui intervenga colla direzione delle Torbiere di qui, perché non i venga tolta la caccia nel lago che da più di 15 anni io ho tenuto. Tu solo puoi salvarmi. Se no debbo sloggiare per sempre da Torre del Lago».

(foto da internet)

Si dice che il paese e le sue rarefatte atmosfere gli avessero ispirato immortali melodie. In questi luoghi, oltre a finire Manon, Puccini scrisse anche La Bohème, Tosca, parte de La Fanciulla del West, La rondine e Il trittico.
Torre del lago aveva allora 120 abitanti, 12 case in tutto. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cinghiali, lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere.
Ma questo eden è ormai a serio rischio per l’inquinamento strisciante, per gli sfregi di una speculazione selvaggia; tutto così diverso ormai dai gusti del Maestro, seppellito a pochi metri dallo scempio, proprio di fronte a quello specchio d’acqua che lo vide più volte intento nella caccia o immerso nella sua arte.

martedì 25 settembre 2007

No Anorexia





Insolite, trasgressive, scomode, crude: sono le campagne pubblicitarie di Oliviero Toscani che da 30 anni portano il marchio della provocazione. Ricordiamo il neonato ancora legato dal cordone ombelicale, il bacio tra un prete e una suora, l'ammalato terminale di Aids, i preservativi colorati, i volti dei condannati a morte, la coppia gay che si sbaciucchia, i terroni-incivili con le facce pulite dei liceali calabresi.


(foto da internet)

Adesso è la volta della ragazza scheletrica della campagna No Anorexia. Il corpo nudo di Isabelle Caro: 31 chili di ossa, campeggia, da ieri, sui manifesti delle città italiane. La foto è stata realizzata per la nuova campagna pubblicitaria di Nolita. Forse, per la prima volta un'azienda di moda vuole affrontare il problema, che, solo fino a poco tempo fa, era un tabù. La ragazza francese ha scelto di esporsi, nella sua scheletricità- come ha detto in un’intervista a Vanity Fair -in edicola mercoledì prossimo - «perché la gente sappia e veda davvero a che cosa può portare l'anoressia». Una malattia che, dopo 15 anni, l'ha ridotta a 31 chili di ossa e pelle affetta da psoriasi, ricoperta di una lanugine bionda e completamente nera sotto gli zigomi. «Mi sono nascosta e coperta per troppo tempo: adesso voglio mostrarmi senza paura, anche se so che il mio corpo - ha detto - ripugna. Le sofferenze fisiche e psicologiche che ho subito hanno un senso solo se possono essere d'aiuto a chi è caduto nella trappola da cui io sto cercando di uscire».

(foto da internet)

La polemica già imperversa: La campagna "No anorexia-Nolita" ha il supporto del Ministero della salute. Mentre il ministro Livia Turco approva la pubblicità shock e crede che questa iniziativa potrà essere uno spiraglio per il dramma dell’anoressia, Fabiola De Clercq, presidente dell'Aba, (associazione per lo studio e la ricerca sull'anoressia) la ritiene esageratamente cruda, e senza senso. Ventila persino un effetto rimbalzante, ovvero, la pubblicità potrebbe ottenere l’esatto contrario di quello che si propone: molte ragazze potrebbero pensare di poter diventare più magre e provare una sorta di invidia nei confronti della modella anoressica fotografata per una pubblicità.
Ecco, la polemica è servita!
Ma il fotografo sostiene: «Io ho fatto, come sempre, un lavoro da reporter: ho testimoniato il mio tempo».

lunedì 24 settembre 2007

Stefano Benni e Beatrice Parisi a Valencia!

(foto da internet)

L'ultima settimana di settembre, poco prima dell'inizio delle lezioni, porterà con sé delle grate sorprese per gli appassionati (studenti e non) della nostra lingua.
Venerdì 28 settembre, alle ore 16, presso la Facoltà di Filologia dell'Universitat di València (Saló de Graus), lo scrittore Stefano Benni terrà una conferenza sulla creatività linguistica e sulle difficoltà di resa nella traduzione.
Tempo fa, abbiamo dedicato alcuni post a questo importantissimo autore e abbiamo celebrato, assieme a voi, il Luisona Day.


Sempre venerdì 28, Beatrice Parisi, responsabile dell'edizione italiana di Verbalia, terrà due conferenze / incontri in due posti diversi:
il primo, intitolato Gioco e letteratura, si terrà presso la Facoltà di Filologia dell'Universitat di València (Saló de Graus), alle ore 12.00, e il secondo, invece, presso l'IES Benlliure di Valencia, nell'ambito delle giornate organizzate dai Cefire della provincia di Valencia dedicate all' Europa delle lingue, alle ore 18.30, e avrà per titolo La lingua batte dove il dante vuole.

Per l'occasione, Bob Dylan -sì, proprio lui-, ci ha regalato una presentazione online dell'evento. Non ci credete? Cliccate qui>>.

Come dice Dylan: Vi aspettiamo!

domenica 23 settembre 2007

La tigre diventa "tigresa"

(Foto da Internet)

Chiodo schiaccia chiodo si propone ancora una volta di unire il mondo spagnolo e quello italiano, ma questa volta si serve di una grande ambasciatrice della musica italiana. Non per niente, la nuova fatica di Mina si chiama “Todavia”, un album di ben 14 canzoni cantate rigorosamente in spagnolo.

Ma dov’è lo spunto italiano, vi domanderete voi? Beh, il gioco che vi proponiamo è quello di paragonare queste canzoni alle versioni originali italiane, ripescate dal repertorio degli ultimi 15 anni di Mina. Ma questo non è l’unico interesse del nuovo CD della Tigre di Cremona: oltre alla sua splendida voce ascolterete ben sette partner di lusso. Ce n’è per tutti i gusti, dal cantautore classico Joan Manuel Serrat, al "duende" flamenco di Diego “el Cigala”, con il quale ripropone la splendida “Un año de amor”, a Tiziano Ferro, Miguel Bosé e tanti altri. L’eterno senso dell’umorismo della diva italiana si materializza nell’inatteso invito a Javier Zanetti, capitano dell’Inter, squadra del cuore della cantante, per la ricreazione di “Parole, parole”. Per chi ama i gossip bisogna dire che il partner previsto per questo duetto era Pedro Almodovar (il quale ne propose una versione cantata da Miguel Bosé in uno dei suoi film) che alla fine declinò l’invito pretestando inattesi problemi di lavoro. Se volete sentire il duetto con Joan Manuel Serrat, vi invitiamo ad ascoltare il programma radiofonico spagnolo “La Madriguera” che lo ha proposto in anteprima.

Per quanto riguarda gli altri brani, abbiamo fatto del nostro meglio per tentare di scovare in rete le versioni originali e quelle spagnole.

Buon divertimento!


Grande amor (Grande amore): da “Olio”, 1992

Vuela por mi vida (Volami nel cuore): da “Cremona”, 1996

Un año de amor (Un anno d’amore): da “Studio Uno”, 1964


Llévate ahora (Portati via): da “Bula Bula”, 2005

Cuestión de feeling (Questione di feeling): da “Finalmente ho conosciuto il Conte Dracula” 1985

Corazón felino (Brivido felino): da “Mina Celentano”, 1998

Uvas maduras (Succhiando l’uva) da “Veleno”, 2002


Nieve (Neve): da “Sorelle Lumière”, 1992

Agua y sal (Acqua e sale): da “Mina Celentano”, 1998

No se si eres tú (Sei o non sei). da “Bula Bula”, 2005

Parole parole (Parole parole): da “Cinquemilaquarantatrè”, 1972

Como estás? (Come stai?): da “Sorelle Lumière”, 1992


sabato 22 settembre 2007

Miss, mia cara Miss


(Foto da Internet)
Appuntamenti fissi della televisione italiana: a Febbraio-Marzo il festival della canzone di Sanremo, a Settembre, da Salsomaggiore Terme, la Rai ci propone Miss Italia.
Quest'anno i presentatori sono due mostri sacri della televisione italiana: il Signor Mike e la bimba prodigio (ormai donna matura) Loretta Goggi. Mike Bongiorno è il signore che, in un certo senso, ha inventato la televisione italiana, non una, ma due volte: quando lanciò quella pubblica con il quiz Lascia o Raddoppia (1955), e quando contribuì all’affermazione di quella privata agli inizi degli anni ’80. Mike è anche famoso per le sue innumerevoli “papere”. Loretta Goggi è un’artista di talento: imitatrice, doppiatrice (è sua la voce di Titti, il canarino dei cartoons inseguito da gatto Silvestro), conduttrice, intrattenitrice e ballerina.
(Foto da Internet)
I veri protagonisti del concorso sono loro. Chi sarà la reginetta del concorso, in questa edizione, si è capito sin dalla prima serata, sarà solo un mero dettaglio. Infatti le due star della televisione non hanno esitato a litigare in diretta: dopo la scenata della dama, però, si è imposto il comportamento politically correct, ovvero: the show must go on. Lo spettacolo deve continuare, per carità, Allegria! (come direbbe Mike, una delle sue espressioni più famose!). Non sarà che questa rissa televisiva sia una mossa strategica per alzari gli ascolti alquanto magri nel Miss Italia 2006?

(Foto da Internet)
Solo qualche giorno fa un altro concorso di Miss era notizia sui quotidiani, e non precisamente per la bellezza delle concorrenti: al Miss Venezuela un giovane ha fatto irruzione sul palco per rubare la corona alla reginetta. Viene da pensare che, contaminata dai reality-show, la televisione-spazzatura, sempre più povera di contenuti, si può solo aiutare con squallidi colpi di scena.
Ormai, Miss, mia cara miss, (come cantava Totò) essere bella e dolce non è più sufficiente, serve ben altro!

venerdì 21 settembre 2007

Poesie e mutande (dans le metrò)

(foto da internet)

Nel metrò delle più importanti città americane può succedere di tutto: il signore (o signora) seduto accanto a voi potrebbe essere in mutande, oppure potrebbe declamare i versi di Pier Paolo Pasolini (magari in mutande!).
Di che cosa stiamo parlando? Di due interessanti iniziative sorte, negli ultimi tempi, nel metrò di New York e in quello di Washington.
A New York è stato lanciato il No Pants Subway Ride Day (e cioè il giorno in mutande nel metrò), proposto da un gruppo di giovani artisti, i quali hanno cercato di far ridere la gente che va sempre in fretta, sola e a testa bassa in metrò. L'esperienza ha raccolto l'adesione di circa 300 persone, le quali, a gruppi di 25, dalle sei del mattino, con partenza dalla stazione di Brooklyn Bridge City, hanno fatto la spola da una stazione all'altra. Gli organizzatori hanno cercato la complicità di uomini, donne e bambini, con un'ottima riposta da parte del pubblico.
Solo quattro regole per prender parte all'evento: niente pantaloni o gonne, portare le mutande (in buono stato); comportarsi con naturalità; e, se ci sono delle obiezioni, rispondere semplicemente: Today I forgot my pants (Oggi ho dimenticato i pantaloni).
Nella patria della libertà, però, vari partecipanti all'evento sono stati arrestati con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico!


(foto da internet)
A Washington, invece, la società che gestisce la metropolitana ha deciso di rendere omaggio alla lirica europea, tappezzando le pareti di carrozze e stazioni con i versi di cinque poeti dei 27 stati d'Europa. Per l'Italia sono stati scelti Leopardi (leggi>>), Pasolini (vedi>>), Ungaretti (vedi>>), Penna (vedi>>) e, a sorpresa, Miglino (leggi>>).
Una maniera davvero originale di viaggiare in metrò! Complimenti!

giovedì 20 settembre 2007

La "Madonna" di Filippo Lippi

Il maestro del ‘400 Fra’ Filippo Lippi condusse una vita irregolare, si innamorò della monaca Lucrezia Buti e con lei ebbe due figli. Questo incontro lasciò un segno indelebile nelle sue opere: tutte le figure femminili da lui ritratte da quel momento in poi hanno i lineamenti della madre dei suoi figli.

(Filippo Lippi, Madonna con bambino e due angeli)

Infatti, la Madonna con bambino e due angeli, una delle sue opere più famose ed amate, rappresenta la sua giovane compagna con in braccio un Gesù bambino che ha i lineamenti di suo figlio Filippino Lippi, che sarebbe diventato pittore anche lui.

(Filippo Lippi, Madonna con Bambino)

I due si incontrarono per la prima volta nel Duomo di Prato, lei aveva solo 21 anni mentre lui ne aveva già 50. Si dice che lui, colpito dalla purezza dei suoi lineamenti, fece subito un rapido schizzo della donna.

(Filippo Lippi, Salomé)

La storia fra Filippo Lippi e Lucrezia Buti avrebbe subito fatto scandalo, perché lei era appena diventata monaca e lui era già un pittore famoso, nonché cappellano di un convento.

Il pittore dopo l’incontro con Lucrezia, ossessionato dalla sua bellezza, dipinse decine di madonne con il suo volto.

mercoledì 19 settembre 2007

A Pizza Hut


(Foto da Internet)

Com’è possibile che fino ad oggi Villa Taverna (residenza dell’ambasciatore USA a Roma), nel lussuoso quartiere dei Parioli, non avesse una pizza hut? (Traduzione per i puristi della lingua di Dante: una "casa della pizza"). Il rappresentante di Bush nel Belpaese ha trovato strano che, al suo arrivo in Italia, due anni fa, non ci fosse un forno a legna nella dimora che lo ospita. Ma, non potendo chiedere a Condoleezza Rice i soldi per dotare di pizzeria la sua esclusiva e super blindata casa (il budget dell'Us State Department non lo prevede!), Spogli ha deciso di ricorrere a una donazione di sponsor privati. Così, con gli euro in mano, nel patio, ha fatto costruire un bel forno con parete di mattoni in grado di raggiungere una temperatura di 400 gradi, (quelli necessari per rendere la pizza croccante fuori, morbidissima dentro: una pizza elastica e resistente, né troppo alta né troppo bassa, né umida né secca, né cruda né cotta). Il forno, nuovo di zecca, è stato inaugurato in occasione di una riunione riservata a tutti i giornalisti americani di Roma.The pizza - ha sentenziato - brings people together”, fa riunire e incontrare le persone perché piace a tutti. "Userò il forno a legna - ha poi annunciato - per le colazioni di lavoro, molto frequenti nella vita di un ambasciatore americano". Dallo speech ai fatti: il pranzo ai giornalisti americani è stato servito a base di pizza, una miscellanea di gusti: dalla classica Margherita alla più sofisticata gorgonzola e sedano.


(Foto da Internet)

Simbolo planetario dell’italian food, di matrice napoletana, da una diffusione senza confini, "nu 'ncantesimo": ne fu conquistato Alessandro Dumas già nel 1835, e ne rimase entusiasta la regina Margherita di Savoia alla quale i pizzaioli napoletani dell'800 consacrarono la più popolare delle pizze...

P.S.: A parte le ricette classiche delle pizze, i chiodini vi consigliano anche una pizza casareccia made in Spain.
Non vi preoccupate per il forno: la potete fare tranquillamente in un Balay.
Invece dei prodotti made in Italy, per l’impasto: la farina El Gallo e il lievito di Mercadona. Poi, al posto del fior di latte o della mozzarella di bufala, la mozzarella danese di Mercadona o quella Copirineo (tagliate a fettine) di El Corte Inglés. Il pomodoro -chissà la parte più difficile: i barattoli Cidaco, però, hanno quasi il profumino del filetto di pomodoro Annalisa. Infine, non dimenticate una bella foglia di basilico!
Provateci, osate e diteci com’è venuta la vostra pizza!

martedì 18 settembre 2007

I chiodini (piccini, piccini) tornano a scuola

(foto da internet)

Cari chiodini (piccini, piccini) non ci siamo dimenticati di voi! Aspettiamo con ansia il grande poster nero, con il racconto Il vampiro che aveva mal di denti, che la vostra maestra Pilar ci consegnerà, all'inizio delle lezioni, alla EOI di Sagunt. Noi siamo un po' più fortunati di voi: inizieremo ad andare a scuola il primo ottobre. Voi, invece, è gia una settimana che ci andate; le vacanze sono finite, bisogna alzarsi presto, bisogna fare i compiti... Siamo convinti, però, che l'anno scolastico appena iniziato vi porterà un sacco di sorprese. Ah, ricordate che abbiamo realizzato un gemellaggio: dobbiamo fare molte cose divertenti insieme! Per il rientro, vi abbiamo preparato delle attività online:

1. una paginetta dedicata all'evoluzione;

2. un giochetto matematico (a dir il vero è un po' difficile);

3. un po' di pratica con le tabelline;

4. dei raccontini in inglese da leggere con la maestra Pilar;

5. un po' di musica;

E per finire dei giochi molto simpatici!

Buon divertimento!


lunedì 17 settembre 2007

E dopo il Vaffa-Day? La parola è ai cittadini!

(Foto da Internet)

Ancora una volta Beppe Grillo (vedi post del 6 settembre) nell’occhio del ciclone!

Alla Festa nazionale dell’Unità a Bologna Grillo era il convitato di pietra, almeno per Piero Fassino, al quale il comico si riferisce con il nomignolo il globulo, che ovviamente si riferiva al comico genovese quando ha detto:

Non è mandando a quel paese la politica che si salva l'Italia. La politica è quella cosa che riempie degnamente la vita... C'è una politica pulita, che noi sentiamo il dovere di mettere al servizio del Paese... La risposta al disagio dei cittadini non può venire dalle caricature demagogiche e dalle denigrazioni populistiche.

È questa la reazione di Fassino alla proposta del comico genovese, affinché i cittadini entrino in politica direttamente, attraverso le liste civiche.

Alcuni, politici e non, non condividono quanto detto dal segretario della Ds, altri invece considerano la proposta un’espressione di vera democrazia.

E voi, cosa ne pensate?


domenica 16 settembre 2007

Tanto tuonò che piovve!



Finalmente, dopo una lunga attesa, la spy story della Formula 1 si sta avvicinando ad un epilogo. Leggiamo su tutti i giornali che cosa sta succedendo, e, attoniti, pensiamo “No comment!”. In realtà non ci sono molti commenti da fare. Il verdetto del Consiglio Mondiale della Fia, a Parigi, punisce la McLaren per aver ottenuto documentazione tecnica della Ferrari in maniera illecita. La scuderia anglotedesca perderà infatti tutti i punti di costruttore nel campionato 2007 e dovrà pagare 100 milioni di dollari di multa. Ma, qual è il problema, non è vero che i denari coprono le vergogne?
Il nodo della questione è: è stata fatta veramente giustizia? “Peggio di così impossibile” –è stata accusata la McLaren-. È stata dichiarata colpevole di spionaggio, di aver guardato continuamente in casa altrui, di essere stata scorretta. Ma cos’è successo veramente a livello sportivo? Proprio niente, la scuderia anglotedesca non viene nemmeno sfiorata dal castigo. Calciopoli, in un certo senso, è stata punita, ma nella F1 si è pensato solo al dio denaro: ai soldi di Ron Dennis, degli altri soci miliardari e della Mercedes.
Perché non proviamo a commentare questa notizia, usando la saggenza dei proverbi?
D'altronde pazienza, tempo e denari acconciano ogni cosa!



(Foto da Internet)

Dall’altro lato, la Ferrari, scuderia antagonista, è soddisfatta che sia emersa la verità su questa vicenda, ma... ride bene chi ride ultimo!
Non ci sono cifre ufficiali, però 100 milioni di dollari dovrebbero corrispondere al 20-30 per cento del budget di un team come la McLaren, che, appunto, subisce un serio danno economico. Eh bè, con il denaro tutto si compra! Non c'è niente da fare: i denari fatti senza stento se ne vanno come il vento!
Certo, l’immagine della McLaren ne esce a pezzi, ma i piloti non sono stati penalizzati. E in Formula 1 detta legge il Mondiale piloti: è quello che emoziona la gente, quello che conta. Per usare un termine calcistico: è quello il vero scudetto. Non è un caso che nella lettera di replica della McLaren si legge tra le righe una profonda soddisfazione: «La cosa più importante è che disputeremo gare questo weekend, per il resto della stagione e delle prossime e i nostri piloti continueranno a lottare per il campionato». Ovvero, a buon intenditore poche parole!
Conclusione: gli errori dei medici li ricopre la terra, quelli dei ricchi il denaro!
Abbiamo ricordato alcuni detti popolari dedicati al dio denaro. Se vi siete incuriositi, cercatene pure altri!

sabato 15 settembre 2007

Addio peperoncino (almeno per gli over 50)!




(foto da internet)
Permetteteci di dedicare un post ai chiodini (maschietti), e in special modo a quelli che hanno già compiuto 50 anni (o stanno per compierli). Ragazzi, dobbiamo dire addio all'amato peperoncino! Il peperoncino, si sa, si usa in cucina per condire piatti prelibati (le penne all'arrabbiata, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, il caciucco, ecc.) e si usa anche per saziare altri piaceri (sacrosanti), trovando in esso una specie di Viagra (dei poveri) naturale. La Società Italiana d'Urologia ha pubblicato uno studio nel quale si consiglia una vita molto piccante a letto e pochissimo a tavola. Secondo lo studio in questione, l’attività sessuale regolare - e completa - evita il ristagno delle secrezioni nella ghiandola e possibili infezioni seminali. Troppo peperoncino, usato come Viagra dei poveri, al contrario, apre la strada a lesioni pre-cancerose.
I medici consigliano che anche il desiderio dev’essere naturale: altri alimenti considerati afrodisiaci come spezie, pepe, insaccati, aragoste e superacolici in realtà infiammano solo l’area, creando impulsi che sono tanto artificiali quanto pericolosi. A tavola, allora, meglio piatti ricchi di antiossidanti, dalle carote agli spinaci, dal kiwi alle carni rosse. Secondo l'indagine, sono gli italiani del sud, specialmente calabresi ed abruzzesi, ad abusare del peperoncino. Male anche birra e crostacei che hanno i medesimi effetti collaterali del peperoncino e aprono la strada a lesioni pre-tumorali.

(foto da internet)


La suddetta Società ha redatto un decalogo che vi presentiamo:

1. Controlli: effettuare una visita urologica ogni anno dopo i 50 anni.

2. Analisi: eseguire il dosaggio del psa una volta l’anno dopo i 50 anni.

3. Cibi vietati: evitare cibi dannosi come birra, insaccati, peperoncino, e crostacei. In particolare, peperoncino e aragoste, se assunti in eccesso, possono provocare la prostatite.

4. Alimenti consigliati: preferire cibi con sostanze antiossidanti.

5. Aumentare la diuresi: bere almeno 2 litri d’acqua al giorno.

6. Attenzione all’intestino: regolarizzare la funzione intestinale.

7. Il sesso fa bene... Mantenere un’attività sessuale regolare.

8. ...se fatto bene: evitare di praticare il coito interrotto.

9. In continuo movimento: praticare attività fisica.

10. Centauri a rischio: usare biciclette e moto con moderazione.

Uomo avvisato...

giovedì 13 settembre 2007

I misteri di Leonardo


Il nome di Leonardo da Vinci è da sempre associato al mistero. Questo ha spinto numerosi autori a creare romanzi che prendono spunto da misteri irrisolti sulla figura di questo enigmatico artista: Il mistero della Gioconda, L’ultima cena, La battaglia di Anghiari, La vergine delle rocce...


L'identità della donna ritratta nel quadro "La Gioconda" non è del tutto certa: diverse sono le teorie in proposito, anche se alcune persone sembrano non avere alcun dubbio al riguardo, anzi sono disposte a giurare e spergiurare di essere discendenti dirette di Lisa Gherardini, moglie del Giocondo.


Alcuni quotidiani italiani ed esteri hanno riportato di recente una curiosa notizia: un informatico mantovano assicura che l'Ultima cena contiene delle figure nascoste che non si erano mai viste prima. Infatti secondo lui nel dipinto Cristo, vestito di rosso, ha davanti un calice (il Santo Graal?), c'è una donna con un bambino in braccio (la Madonna?), San Bartolomeo diventa un templare e sembra che alcuni apostoli sembrano incoronati.

Se vuoi saperne di più su questa curiosa teoria, guarda questo video dove si spiega in modo dettagliato la teoria di Pesci.

(Foto da Internet)

Addio Pechino!

(Foto da Internet)

POPOLO DI PECHINO, LA LEGGE È QUESTA:

I GIGANTI ITALIANI NON CI SARANNO

Cosa succede agli azzurri? Perché una nazionale seconda classificata alle ultime olimpiadi non parteciperà a quelle di Pechino, dato che non si trova fra le otto prime squadre di questo eurobasket? Cosa è cambiato in questi ultimi quattro anni?

Queste sono le domande che si rivolge un qualsiasi tifoso di pallacanestro. Questa squadra azzurra non è da poco: in essa giocano, per esempio, Belinelli, Mancinelli e Bargnani Come si spiega che con questi giocatori si possano vincere soltanto due di sei partite?

Non c’è dubbio: non si tratta di un problema di qualità. È evidente che sono cestisti desiderati dalle migliori squadre americane della NBA e quelli che rimangono in Europa sono ambiti dai più grandi dell’eurolega.

Che cosa manca dunque a questa nazionale? La squadra di alcuni anni fa era considerata una rivale da temere. Nessuno voleva trovarsela di fronte in una partita decisiva. Quale era il segreto, il perché di questo rispetto sul terreno di gioco? La qualità dei giocatori non è in discussione: pure tatticamente sono buoni, proprio buoni, ma questo non basta per diventare speciali, per essere tra i migliori, per appartenere a questo gruppo serve competitività, lotta, volontà, sofferenza, insoddisfazione. La grinta che ha sempre caratterizzato lo sport italiano. È la sua caratteristica agli occhi degli stranieri, ed è appunto questo che è mancato in questo campionato.

Noi che abbiamo visto giocare Andrea Meneghin o Antonello Riva non riconosciamo più questa nazionale. Speriamo che i dollari della NBA non facciano diventare queste meravigliose promesse della pallacanestro europea piccole, superbe star senza ambizione di vincere, senza sentimento di squadra.

Avete due anni per crescere e imparare dai vostri predecessori la rabbia, il coraggio e l’orgoglio nella lotta.

Ci vediamo nel 2009.

mercoledì 12 settembre 2007

Dario Fo e Franca Rame al Monastero di Santa Maria della Valldigna

(foto da internet)



Eh no! Non è uno scherzo! Avete letto bene: sabato 15 settembre, Dario Fo e Franca Rame dovrebbero inaugurare un'esposizione intitolata Pupazzi con rabbia e sentimento, presso il Monastero di Santa Maria della Valldigna. Scriviamo dovrebbero, usando il condizionale, perché il tutto è avvolto da un fitto mistero. Cerchiamo di raccontarvi quel che sappiamo: dunque, da fonti ben informate provenienti da Teatres de la Generalitat Valenciana, abbiamo saputo che il professor Conejero (sì proprio lui) ha organizzato una Festa del teatro che si sta celebrando, nel sopraccitato monastero, dal 7 settembre. Secondo il programma pubblicato su internet e secondo alcuni comunicati stampa che siamo riusciti a consultare, Fo e la Rame dovrebbero partecipare (sabato 15 settembre, alle ore 20) all'inaugurazione dell'esposizione che dovrebbe raccogliere l'opera pittorica di Fo, dai suoi primi studi all'Accademia ai suoi lavori per il teatro. Verranno esposti i pupazzi, i costumi della Sartoria Teatrale Pia Rame, le marionette e i burattini, alcuni dei quali appartengono al prezioso patrimonio ereditato dalla compagnia Famiglia Rame. Foto, locandine, manoscritti, aiuteranno a ripercorrere la ricca storia della vita e dell'arte di Dario Fo e Franca Rame. I due attori recitaranno anche uno skecth.

Abbiamo telefonato a Teatres de la Generalitat Valenciana: ci hanno confermato l'evento. Abbiamo telefonato alla Fundació Jaume II El Just e anche loro hanno giurato sul buon nome dell'istituzione la veridicità delle informazioni pubblicate online. I giornali locali, però, non dedicano nemmeno un rigo a tale manifestazione culturale. Comunque, se vi interessa assistere all'esposizione e allo spettacolo continuate a telefonare... Non si sa mai!

martedì 11 settembre 2007

A Roma, la Chiesa vi alberga

(Foto da Internet)
Settembre a volte spaventa: l’anno lavorativo comincia e le vacanze si vedono tanto lontane. La testa è piena di buoni propositi, ma, probabilmente, la cosa che proprio non va giù è quanto tempo dovrà passare per poter far di nuovo un bel viaggetto? Nonostante i voli low-cost (che in alcuni casi sono una vera e propria fregatura -volo a 1 centesimo, che meraviglia!, ma poi se si aggiungono le tasse, un collo, di valigia, e ancora le spese di carta di credito e bla bla bla, di low rimane ben poco), muoversi da soli o in coppia (per non parlare poi se ci si vuole spostare in famiglia) sta diventando proibitivo. Lo spirito dell’InterRail è una chimera: viaggiare per soffrire, nooo!!!, meglio si sta a casa: sparagne e comparisce (proverbio napoletano che si traduce: si risparmia e si può persino fare una bella figura).
Ma... se avete voglia di fare una scappata nella città eterna, godervi le viuzze del centro, stare comodi senza spendere una cifra, che ne dite di una "casa per ferie" a 500 metri da San Pietro e 100 metri da Castel Sant'Angelo?
È la Domus Carmelitana Sant'Alberto Patriarca di Gerusalemme, dei fratelli Carmelitani.
(Foto da Internet)

"Carissimi amici - si legge nella nota di benvenuto che ogni cliente trova nella sua stanza - questa casa, pur offrendo tutti i servizi alberghieri di un normale hotel desidera conservare il clima di una casa religiosa che accoglie chiunque bussa alla sua porta, senza distinzione di razza, nazione, religione, cultura".
I Carmelitani sono nati in Palestina, sul Monte Carmelo, e vogliono che questo efficientissimo resort faccia da "luogo di incontro tra Oriente e Occidente, tra ebrei, cristiani e musulmani, promuovendo il dialogo tra i popoli e la pace". Nella hall lunga e stretta c'è, su un leggio, la Bibbia. I carmelitani hanno ridotto il loro spazio di meditazione e preghiera e, in occasione del Giubileo, hanno deciso di investire nell'hostelleria. La casa è nata "come segno di accoglienza per i pellegrini che giungono a Roma".
Sacro e profano: preghiera e canali televisivi di ogni tipo, croce del Giubileo e servizio di lavanderia. Ma in cosa consiste realmente la differenza della domus carmelitana con un albergo laico? A parte che a pochi metri dalla sala della colazione si apre un piccolo spazio dedicato "al dialogo interreligioso": un tavolo-altare con il candelabro ebraico e la Torah da una parte e il Corano dall’altra, è tutto uguale, se non fosse che i pellegrini possono godere dei servizi di un albergo a quattro stelle con prezzi molto più competitivi. A Roma, c’è ne sono, di alberghi gestiti da religiosi, per tutte le tasche, e, se non ci credete guardate un po’ nelle pagine dell’ente del Turismo.
Perché così economici?
Semplice, esenti dal fisco.... In Italia, per legge, un ente religioso che si dedica a un’attività commerciale è esente dal pagare l’Ici.

lunedì 10 settembre 2007

Quando sei nato non puoi più nasconderti


(Foto da Internet)

No, non si tratta di un indovinello. È il titolo di un film del regista milanese Marco Tullio Giordana. È anche il titolo di un romanzo di di Maria Pace Ottieri a cui il film si ispira, ed è la traduzione del nome di uno dei migranti incontrati dal protagonista della storia.

Dopo I cento passi (guarda il video>>) e La meglio gioventù (guarda il video>>) Giordana affronta il tema dell'immigrazione clandestina in Italia e lo fa attraverso gli occhi di Sandro, un ragazzo di tredici anni di Brescia, che durante un viaggio con il padre cade inavvertitamente in mare. Dopo aver rischiato di morire, viene ripescato da alcuni extracomunitari che si trovavano su una carretta del mare per raggiungere le coste italiane. Sulla nave il ragazzo conoscerà le terribili condizioni dei clandestini e stringerà un'amicizia con due di loro. Si tratta di Radu e Alina che - una volta arrivato in Italia dove l'aspettano i ricchi genitori - tenterà di portare con sè a Brescia, ma si scontrerà con la ferrea logica della legge e della burocrazia.

Il film è in programmazione in questi giorni a Valencia nel cinema Albatros. Se andate a vederlo, scriveteci pure la vostra opinione.

domenica 9 settembre 2007

Indietro tutta




(foto da internet)

Avete provato ad accendere la tv (non importa se italiana o spagnola) prima dei tg? Ormai non importa neanche la fascia oraria; a mezzogiorno, o di sera, fa lo stesso. Ci troverete, ma proprio dappertutto, concorsi con buste, scatole magiche, telefonate in diretta, parenti che cercano di aiutare con preziosi consigli i concorrenti, pubblico ululante, ballerine, baldi giovanotti e altre stupidaggini varie.
Il tutto all'insegna del dio denaro che si può guadagnare con i quiz, con la fortuna e con gli sponsor. Ebbene, vent'anni fa, nella televisione italiana, andò in onda un programma cult che entrò a far parte del nostro immaginario collettivo: Indietro tutta.
Il programma, sotto l'apparenza di un gioco a premi, aveva forti toni satirici verso la televisione stessa e i suoi contenuti. L'alma mater della trasmissione era Renzo Arbore, il quale, con il suo programma, fra gag e personaggi curiosi, canzoni e finti giochi a premi, non faceva altro che stigmatizzare un certo tipo di tv, che, proprio negli anni '80, aveva iniziato ad orientarsi verso un tipo di intrattenimento sempre più commerciale e di basso livello culturale, fra salotti televisivi sempre più frivoli, ragazze sempre più svestite e giochi a premi sempre più banali che distribuivano soldi facilmente.
Tra gli elementi satirici della trasmissione ricordiamo il Bravo Presentatore (interpretato dal geniale Nino Frassica) le Ragazze Coccodè, che ballavano vestite da galline, lo sponsor immaginario della trasmissione, il Cacao Meravigliao, (quanti italiani cercarono di acquistare questo prodotto nei negozi e nei supermercati credendo, davvero, alla sua esistenza?); e poi ancora Riccardino (il bravissimo Mario Marenco), il Pensatore, il notaio e tanti altri...



(foto da internet)

Vent'anni dopo, vi proponiamo, come protesta contro questo tipo di intrattenimento, uno scketch tratto da una puntata di Indietro tutta, in cui il pubblico (in studio e a casa) deve indovinare il nome di un personaggio famoso -cliccate qui>>- (l'indimenticabile Massimo Troisi, confuso, però, dal notaio con Rossano Brazzi); la sigla d'inizio della trasmissione (La vita è tutto un quiz/ leggi il testo>>) e l'entrata dello sponsor immaginario Cacao Meravigliao (che era lo sponsorao della nostra trasmissao...).

Buon divertimento!

sabato 8 settembre 2007

Addio Diario!

(Foto da Internet)
Nel campo dell'informazione, rapporto 2006 di Freedom House, l’Italia risulta 61esima, dopo il Ghana e il Belize. Eppure solo quattro anni prima, nel 2002, il settimanale italiano Diario, diretto da Enrico Deaglio, ricevette il premio de Le Guide de la Presse come miglior giornale al mondo. La Guide de la Presse recensisce 3.500 giornali in tutto il mondo e ogni anno assegna alcuni premi in base a una Carta dell'informazione che stabilisce alcuni criteri di giudizio: qualità del lavoro redazionale, dell'informazione, così come originalità, impegno o indipendenza.
Questa la descrizione di Diario che compare sulla Guide de la Presse:
"E' il giornale della memoria. Della Shoah, degli eventi del G8 di Genova. È la testata che difende i diritti dell'uomo e combatte il revisionismo. È il settimanale più a sinistra e più intellettuale d'Italia. Nato nel 1996 come supplemento del quotidiano del Pci, l'Unità, è diventato indipendente qualche anno dopo. [...] Il settimanale, intellettuale per scelta, si è costruito su un'idea fondamentale: fare quello che gli altri non fanno. Quindi, niente televisione e niente foootball. Al contrario, la cultura si estende su una trentina di pagine, percorrono il giornale recensioni, racconti, impressioni di scrittori, la politica internazionale occupa una porzione impressionante. Il tutto servito da una veste grafica elegante, discreta, che lascia spazio ai testi molto lunghi. [...] La testata più interessante, più originale tra le recenti pubblicazioni italiane. C'è molto da leggere, è molto ben scritto e molto letterario. Il solo giornale in cui il piacere non consista tanto nello sfogliare la carta patinata, ma nel soffermarsi sugli articoli. Decisamente riservato a una élite intellettuale di sinistra".

(Foto da Internet)

Ebbene, ieri, 7 settembre, è stato lil giorno di addio del settimanale. Il giornale chiude i battenti. Undici anni di attività che si sono dovuti però scontrare con le dure leggi del mercato pubblicitario, e si dà ormai per conclusa l'estenuante sfida culturale al mondo dell'informazione. Eh sì, la "buona lettura", fatta di inchieste, reportage e approfondimento, è nata nell'Italia governata da Prodi e muore sotto lo stesso governo, dopo un duro lavoro ispirato "alla libertà del giornalismo" come testimonia la frase appesa nella redazione: «Cercate la verità, nel dubbio un po' a sinistra»".
Nelle 567 settimane in edicola ha sempre scovato nelle notizie, nella cronaca politica, internazionale e culturale, riscuotendo anche grande successo, come con l'inchiesta relativa agli imbrogli dell'ultima tornata elettorale, oppure con il famoso numero speciale intitolato Berlusconeide, un omaggio all'opera di Virgilio però dedicato alla figura del presidente-imprenditore. Non a caso il sottotitolo era "Tutto quello che dovreste sapere di Silvio Berlusconi prima di consegnargli le chiavi di casa". Risultato? 130.000 copie vendute.
È stata, però, un'attività che ha anche conosciuto la sofferenza e l'amarezza umana, come nell'agosto del 2004 quando in Iraq morì Enzo Baldoni, il giornalista freelance che collaborava con il settimanale.

venerdì 7 settembre 2007

Brutti tempi per la lirica


(Foto da Internet)

Sembra che solo i cantanti in possesso di una tecnica pressochè perfetta siano degni di entrare nell’Olimpo della musica lirica; ma la verità è che pochi sono stati i privilegiati capaci di coinvolgere emotivamente il pubblico: Enrico Caruso, Maria Callas e Luciano Pavarotti (Modena, 12 ottobre 1935 – Modena, 6 settembre 2007).

Fernando e Adele Pavarotti desideravano per il proprio figlio un lavoro stabile e per un po’ Luciano li accontentò lavorando come venditore di assicurazioni e come insegnante. Pavarotti avrebbe voluto diventare famoso come calciatore; ma il destino ha voluto che raggiungesse la fama come cantante lirico.

Il pubblico lo adorava ma era molto amato anche dai colleghi cantanti, lirici e non, che di lui hanno detto:

Andrea Bocelli:

Pavarotti è l'ultima grande figura carismatica del nostro tempo. Gli appassionati del 'bel canto' hanno una sorta di ammirazione sconfinata per lui.

Laura Pausini:

Conoscere Luciano e aver avuto la possibilità di stargli accanto non è stato solo un immenso onore. Ma uno tra i più bei doni che mi sia mai capitato di ricevere". Laura Pausini ricorda il tenore che l'aveva invitata anni fa al Pavarotti & Friends e al quale era legata da una profonda amicizia.

Placido Domingo:

Ho sempre ammirato la sua voce divina, dal timbro inconfondibile, dalla completa estensione vocale. Amavo il suo meraviglioso sense of humor e in diverse occasioni nei nostri concerti con Josè Carreras dimenticavo che stavamo esibendoci davanti a un pubblico pagante, perchè ci divertivamo troppo tra noi.

José Carreras:

I ricordi migliori sono quelli dell'intimità. Aveva una personalità molto divertente.

Joan Sutherland:

Era incredibile stare vicino a lui e cantare con lui. La qualità della sua voce era inconfondibile. Ti rendevi immediamentamente conto che era Luciano a cantare. Non sarà dimenticato.


Katia Ricciarelli:

Era "il Karajan dei tenori". Artista straordinario, dotato di una voce di platino, ma anche uomo spiritoso ironico, intelligentissimo, che aveva avuto il coraggio di affrontare cose considerate non del nostro mondo e che aveva capito tutto del potere mediatico.

Pavarotti si definiva: «uno che vende il positivo», «un eterno studente» «uno che crede nell’amore, come Nemorino nell’ Elisir, uno dei miei personaggi preferiti, come Rodolfo della Bohème, l’opera che nel ’61 mi ha lanciato».

Ieri La Repubblica ne parlava così:

Nei teatri di tutto il mondo il pubblico è impazzito per le interpretazioni di Luciano Pavarotti. Si ricordano ovazioni storiche: il 24 febbraio alla Deutsche Oper di Berlino venne applaudito per un'ora e sette minuti, i giornali scrissero che c'erano state 165 chiamate. Ad ascoltarlo nel giugno del 1993 al Central Park c'erano mezzo milione di persone. Sono caratteristiche di un divo, un cantante lirico come ce ne sono pochissimi nella storia, una leggenda del belcanto, che non verrà cancellata dal fatto che negli ultimi anni Pavarotti si sia trascinato faticosamente in un lunghissimo tour di addio, che forse non sarebbe mai finito, se a mettere la parola fine non fosse arrivato qualcosa di davvero definitivo, la morte.