martedì 31 ottobre 2006

LA VALLE DEI TEMPLI (post dedicato ai colleghi di cultura classica)


La Valle dei Templi rappresenta, tutt'oggi, la testimonianza più sublime della civiltà greca in Sicilia. Dichiarata patrimonio dell'Unesco, sorge in provincia di Agrigento (guardate il video) e comprende numerosi templi edificati nel V secolo a.C.. Essi furono costruiti con tufi calcarei locali in stile dorico e rivolti verso est, per rispettare così il principio secondo cui la statua raffigurante la divinità venisse illuminata dal sole nascente.
Il tempio di Zeus Olimpio (Giove) venne edificato per ringraziare il dio Zeus, in occasione della vittoria del 480 a.C. degli agrigentini sui Cartaginesi. Molti dei blocchi tufacei presentano tutt'oggi particolari incisioni a forma di U che servivano a contenere la corda con cui veniva sollevato e sistemato il blocco di pietra.
Il tempio di Castore e Polluce (Dioscuri), eretto nel V secolo a.C., fu attribuito ai due gemelli nati dalla dea Leda e dal dio Zeus. Il tempio, che rappresenta il simbolo della città di Agrigento, conserva solo quattro colonne e una parte della trabeazione. Poco distanti da esso sono stati rinvenuti due altari sacrificali, uno quadrato e uno circolare, appartenenti probabilmente ad un originario santuario dedicato alle divinità infernali.
Il tempio di Eracle (Ercole) è il più antico e di cui oggi sono visibili ben otto colonne rastremate (assottigliate verso l'alto per apparire più alte).
Guardando verso sud si trova la Tomba di Terone, grandioso monumento di pietra tufacea e di forma piramidale, che venne edificato per ricordare i soldati morti nella seconda guerra punica.
Il tempio della Concordia è l'unico giunto a noi nella sua integrità. Edificato nel 430 a.C., nel VI secolo a.C. esso fu trasformato in un edificio sacro, di cui sono ancora visibili le arcate inserite nelle mura della cella centrale. In esso sono presente imponenti colonne rastremate e la parte del fregio risulta decorata da triglifi e metope. Il nome Concordia deriva da un'iscrizione latina ritrovata nelle vicinanze del tempio stesso.
Il tempio di Hera Lacinia (Giunone) venne edificato intorno al V secolo a.C. e incendiato dai Cartaginesi nel 406 a.C.. Esso fu attribuito a Giunone, dea protettrice del matrimonio e del parto, e ha mantenuto inalterato nel tempo il colonnato (solo in parte restaurato nel 1900) della cella d'ingresso.
Per ulteriori informazioni cliccate qui>>
Guardate le fotografie>>
(Foto da internet)

lunedì 30 ottobre 2006


La musica italiana esercita un fascino irresistibile su moltissimi interpreti stranieri. È il caso di una cantante spagnola che si è cimentata in una cover di Almeno tu nell'universo, scritta dal recentemente scomparso Bruno Lauzi per Mia Martini, assieme a Luca Laurenti. Ma questa cantante catalana non nasconde di nutrire un'ammirazione quasi ossessiva per un'altra grande della musica italiana e l'ha dimostrato alcuni anni fa con l'incisione di un album il cui titolo è MINAGE e di un brano che altro non è che una nuova versione di Fiume azzurro di Mina. Avete già capito di quale cantante si tratta?

BRUNO LAUZI (in memoriam)


E' deceduto a Milano il cantautore Bruno Lauzi, il "poeta fungaiolo", come amava definirsi. Diffuse in Italia la canzone francese, specialmente l'opera di Brassens, Brel e Aznavour. Con Umberto Bindi, Gino Paoli e Luigi Tenco formò parte della cosiddetta "scuola genovese" di cantautori.
Verso la fine degli anni '60 iniziò a collaborare con Lucio Battisti . Risalgono a quegli anni le sue canzoni piú famose: "E penso a te", "L'aquila" o "Amore caro, amore bello".
Scrisse alcune canzoni famosissime rese celebri da altri artisti, come, ad esempio, "Lo straniero" cantata da Georges Moustaki, "Quanto t'amo" di Johnny Holliday, "L'appuntamento" di Ornella Vanoni e "Piccolo uomo" di Mia Martini.
Lauzi compose alcune canzoni per bambini, tra le quali ricordiamo "La tartaruga" e "Johnny Bassotto".
Per ascoltare alcuni brani del cantautore genovese, cliccate qui.
Leggete la lettera alla malattia che l'aveva colpito.
(foto da internet)

domenica 29 ottobre 2006

Una merenda in un caffè triestino

Spiega Claudio Magris: "Il Caffè è l'unico luogo in cui si può veramente scrivere: si è soli, con carta e penna, e tutt'al più i due o tre libri di cui si ha bisogno in quel momento, abbandonati e costretti a far conto soltanto su se stessi, a raccogliere le proprie energie e dosarle con misura; il tavolino su cui si poggia il foglio diviene la tavola di un naufrago, cui ci si aggrappa, mentre la familiare armonia che ci circonda si svuota, diviene l'incerta cavità del mondo, nel quale la scrittura si addentra, perplessa e ostinata." Sono parole scritte pensando al Caffè Tommaseo, anche se era seduto a un tavolino del Caffè San Marco, il preferito da Magris a cui dedica il primo capitolo dei suoi Microcosmi (Milano, Garzanti, 1997). "Il San Marco è un vero Caffè, periferia della storia contrassegnata dalla fedeltà conservatrice e dal pluralismo liberale dei suoi frequentatori. [...] Al San Marco trionfa, vitale e sanguigna, la varietà."
Trieste sarà pure una delle città meno industrializzate del Triveneto e quella con l'età media più alta del Paese. Sarà pure la città del "no se pol", ovvero del "non si può", "lascia stare che va bene così". Sarà pure, come amava definirla un ex direttore di un quotidiano locale, "la Napoli del nord Italia senza la fantasia dei napoletani". Sì, ma certo non si può dire che Trieste, fieramente conservatrice, non conosca e sappia apprezzare la buona gastronomia e la bella vita. Storicamente abituata ad accettare e ad assorbire mille culture e tradizioni, stretta com'è tra mare e Carso e con un confine a una manciata di chilometri, la città offre una cucina dai sapori e dalle caratteristiche uniche. I buffet e i ristoranti del centro o dell'altopiano, la fascia collinosa alle spalle della città, propongono piatti di tipica ascendenza mitteleuropea, sapiente fusione di ricette locali, ungheresi, austriache, slave. E i triestini ne vanno pazzi. E negli ultimi anni molti turisti da tutto il mondo se ne sono accorti, anche grazie alla sapiente opera di marketing promossa dal sindaco Riccardo Illy, l'industriale del caffè capace di vendere sacchi di arabica alle Maldive e nel Bahrain.
L'abitudine di passare il tempo libero al Caffè o di fermarsi a "far marenda" al Buffet o in Birreria è, per Trieste, una consuetudine antica. E cosa c'è di meglio di una merenda in un caffè come lo strudel di mele o altri dolci locali?

INQUINAMENTO


Un nostro affezionato lettore, professore di biologia, ci ha fatto pervenire un articolo interessante sull'inquinamento delle città italiane. Secondo un recente studio, realizzato mediante dei parametri fissi (aria, acqua, verde, rifiuti, ecc.), è stata stilata una classifica delle città italiane in cui "si respira" meglio. Al primo posto Bolzano, chiude la classifica L'Aquila. Per quel che riguarda le grandi metropoli, a Roma si respira un po' meglio che a Milano.
Comunque, tabelle in mano, la situazione è preoccupante un po' dovunque.

sabato 28 ottobre 2006

Filumena Marturano



Post riservato agli alunni della EOI di Sagunt

Mercoledì 8 novembre alle ore 20.00 assisteremo alla rappresentazione teatrale di Filomena Marturano che avrà luogo nel Teatro Principal di Valencia. In occasione di questo spettacolo, il dipartimento d'italiano ha allestito una webquest che ti invitiamo a visitare, perché se riesci a portare a buon fine la ricerca che ti proponiamo...

venerdì 27 ottobre 2006

IL CAVALIERE LEVIRELLO


Alcuni secoli fa, in un paese lontano lontano chiamato Birumù, viveva un drago molto temuto da tutti gli abitanti, in quanto, come tutti i draghi che si rispettino, sputava lance di fuoco lunghissime. Il re Bilù aveva dato ordine a tutti i cavalieri di tenere lontano il drago dai villaggi del reame con tutte le armi e le astuzie possibili. Così, mentre i cavalieri sul confine del reame collocavano trappole e montavano la guardia notte e giorno, caricavano catapulte e affilavano frecce, giavellotti, lance e spade per esser sempre pronti a difendersi, tra gli abitanti del reame si diffondeva una paura sempre più grande...

Se vuoi sapere come continua la storia, clicca qui.

giovedì 26 ottobre 2006

Patty Pravo



Patty Pravo, nome d'arte di Nicoletta Strambelli, fa riferimento a Patty, appellativo di molte ragazze inglesi degli anni '60, e alle anime prave dantesche. Sicuramente molti di voi ricorderanno La bambola, una canzone che, peraltro, la cantante ha sempre affermato di detestare, benché l'abbia resa famosa in tutto il mondo. Forse per questo tenta di riscattarsi presentando 20 anni dopo al Festival di Sanremo un'altra "bambola" dal look sofisticato ed orientaleggiante che le garantisce il premio della critica: Per una bambola.

(Foto da internet)

mercoledì 25 ottobre 2006

Blogs and beers



Ieri pomeriggio si è celebrata, nel Cefire di Sagunt, la prima riunione dei professori bloggers. Magnifica partecipazione, tante idee, buone birre e ottime torte che il buon Toni Navarro aveva incaricato nel bar vicino.
C'erano tutti i grandi del ciberspazio: Vicent Campos (e Quaderns Digitals), Felipe Zayas, Toni Navarro (ovviamente), Ana Ovando.
C'erano anche tanti colleghi entusiasti che hanno iniziato da poco il loro lavoro con i blog.
I punti su cui abbiamo lavorato e che cercheremo di portare avanti sono i seguenti:
1. collaborazione e formazione tra i membri del gruppo, mediante l'allestimento di un gruppo google;
2. diffusione nelle nostre scuole del nostro lavoro e dell'utilità del blog a lezione.
La prossima riunione si terrà a gennaio.
La rivoluzione è appena iniziata.

Mani dipinte con l'henna per la festa di fine Ramadan


L'uso della polvere di henna per colorare la pelle ed i capelli risale all'antichità: le donne innanzitutto per festeggiare un'occasione speciale decidono di farsi belle con questa polvere naturale che decora la propria chioma ed il proprio corpo. In occasione della festa di concusione del Ramadan, le donne festeggiano la rottura del digiuno in una maniera vanitosa, che simbolizza anche una tradizione legata all'arte.

martedì 24 ottobre 2006

Conferenza


Il Centro Giacomo Leopardi di Valenza ha il piacere di invitarvi alla conferenza: "Carosello: arte e spettacolo in 20 anni di pubblicità", a cura della professoressa Giovanna Vivian.
Venerdì 27 ottobre, alle ore 19.00, nel Saló d'Actes del Museu de Belles Arts de València, C/San Pío V, 9, Valencia.
(foto da Internet)

lunedì 23 ottobre 2006

E Il Kaiser divenne umano!


Michael Schumacher, il Kaiser, l'uomo dei record della Formula Uno, è diventato umano!
Dopo tante vittorie, ha forse emozionato di più la gara di ieri, in Brasile, nel Gran Premio di Interlagos, quando tutti sapevamo che era l'ultima volta che vedevamo Schumi in un gran premio di Formula Uno. Dopo aver bucato una ruota ed essere ultimo, ha fatto una rimonta emozionante fino ad arrivare quarto.
Era ovvio che non avrebbe vinto il campionato, (per il secondo anno consecutivo avremmo ascoltato la canzone We are the champions cantata da Fernando Alonso e dai suoi fans), ma finalmente l'uomo-robot è diventato uno normale. Bravissimo, eccezionale come pilota, ma, uffà! non parlava una parola d'italiano, non era affabile, non era gentile, addirittura, arrogante, quando ha avuto la sfrontatezza di affermare in pubblico che non poteva leggere un libro, perché la lettura gli faceva venire mal di testa... E che diavolo' Con tutti i soldi che guadagna, e poi la Ferrari, il mitico cavallino rosso è italiano... un po' di compiacenza...
Ma ieri il pilota perfetto ha dimostrato di essere anche un uomo normale.

domenica 22 ottobre 2006

Ricette toscane alla ricerca di Pinocchio

Avete sentito dire che "i monelli fiorentini" sono tipi arguti, schietti e senza peli sulla lingua? Bene! Nel 1826 nacque a Firenze un bambino che si sarebbe fatto notare tra i monelli del suo quartiere popolare per il suo carattere vivacissimo. Si chiamava Carlo Lorenzini e c'era chi scommetteva che avrebbe fatto carriera. Infatti diventò scrittore, e dei monelli par suo fece i protagonisti del libro Occhi e nasi. Però la celebrità gliela diede un naso... ben diverso! Prima però Carlo partecipò attivamente al Risorgimento. E Carlo prese il cognome di Collodi ( il nome del paese di sua mamma) proprio quando pubblicò articoli che propugnavano l'unità d'Italia.
In seguito cominciò a scrivere per i ragazzi ed inventò Giannettino e Minuzzolo, due tipi che snocciolano mille perché, curiosi di tutto e ottengono spiegazioni precise, esposte in modo divertente. Una sera Collodi, triste perché senza soldi, incontrò il direttore di un nuovo settimanale per ragazzi. " Vuoi collaborare Carlo? Deciditi!". Collodi accettò e nacque Pinocchio. La prima puntata delle Storie di un burattino, con l'illustrazione di un gatto su un orologio, che nulla aveva a che vedere col racconto, piacque subito ai piccoli lettori, che non vedevano l'ora di leggere il seguito. Ma dovettero penare parecchio, perché Collodi, molto pigro, interrompeva la storia proprio nei momenti più tragici della sorte del suo protagonista e non si decideva mai a finirla. Da tutta Italia i bambini lo tempestavano invano di lettere perché Pinocchio andasse avanti con il racconto. Per fortuna un ragazzino romano gli mandò una lettera così commovente che Collodi decise di metter via la pigrizia e scrisse la seconda parte del racconto. E finalmente, nel 1883, concluse quelle Avventure di Pinocchio che voi conoscete benissimo. Il burattino ci ha insegnato che dalle monellerie ci si deve riabilitare. Ricordate? Pinocchio chiede a Mangiafuoco di essere bruciato al posto di Arlecchino ed affronta rischi e pericoli per ritrovare Geppetto... Merita, così di diventare un bambino vero, per opera della Fatina dai Capelli Turchini che gli é vicina anche nel monumento, oggi eretto in suo onore nel paese di Collodi. Pinocchio dal lungo naso che denuncia le bugie...
Oggi a Collodi c'è un parco, il Parco di Pinocchio, luogo dove la fantasia diviene tentazione sia per gli adulti che per i piccini.
E perché, lungo questo itinerario toscano, non ci fermiamo 'all'osteria del Gambero Rosso, dove arrivarono sul far della sera Pinocchio, il gatto e la volpe. "All'Osteria del Gambero Rosso son benvenuti bambini e burattini grandi e piccini Volpi, Grilli e altri animali. Qui tutti si sgranocchia a più non posso ci viene volentieri pure il Gatto tu adesso prova qualche nostro piatto... " Ecco due tipiche ricette toscane della zona.

sabato 21 ottobre 2006

Preservativi




Ci preoccupiamo della sessualità dei nostri lettori (e dei nostri studenti). Vi segnaliamo la trovata di uno scienziato ucraino in produzione in Gran Bretagna: il preservativo che suona. Nel momento clou partono alcune canzoni: da Come together dei Beatles a (I can't get no) Satisfaction dei Rolling Stones o In too deep dei Genesis. Il marchingegno è semplice: nel condom sono inseriti tanti piccoli sensori collegati a un dispositivo che trasmette la musica. Una decina le canzoni in memoria: la scelta del pezzo suonato varia a seconda della posizione. A quanti temono che la trovata sia rischiosa per la salute, l'inventore assicura: «Non esiste nessun pericolo di essere fulminati, la carica elettrica del profilattico musicale è minima» . Lo scienziato ha già preso accordi con un imprenditore per esportare i condom musicali in Gran Bretagna: il suo costo sarà solo del 20 per cento superiore a quello dei comuni preservativi.

Per quel che riguarda l'Italia, la ditta che ha comprato il marchio dei preservativi musicali sta già pensando di inserire dei brani musicali italiani. Sono aperte le scommesse: Fin che la barca va (Orietta Berti, ma poco erotico), Il cielo in una stanza (Gino Paoli), Tucatuca (Raffella Carrà), ecc.
Facciamo un gioco: prima o poi il marchingegno arriverà in Spagna e in altri paesi. Scriveteci e diteci quali canzoni vorreste ascoltare quando siete proprio lì lì con il/la vostro/a partner. Buon divertimento!

venerdì 20 ottobre 2006

Angelo Branduardi

Alla Fiera dell'Est - Angelo Branduardi


Vorremmo farvi conoscere un cantautore-musicista-poeta (come definirlo?), poco noto al pubblico spagnolo: Angelo Branduardi.
I temi di Branduardi si ispirano alle favole di tradizione orientale, a testi poetici (Esenin e Yeats), canti e leggende popolari inglesi; racconti indiani antichi: miti e fantasie attorno ai quali predono vita le sue canzoni.
Vi proponiamo la canzone "Alla feria dell'est" (utile agli insegnanti d'italiano per far studiare ai nostri studenti il passato remoto), ispirata a un racconto tradizionale ebraico.
Il testo della canzone potete trovarlo qui.

giovedì 19 ottobre 2006

La "chiodomania"


La chiodomania, e cioè la passione sfrenata per il nostro blog, fa furore negli USA. Bill Gates, lettore appassionato di Chiodo Schiaccia Chiodo, ha pensato di rendere omaggio al nostro lavoro, inserendo questa finestra nel nuovo navigatore di Microsoft. Ne siamo, ovviamente, molto contenti. Nei prossimi giorni pubblicheremo altre manifestazioni palesi della chiodomania. A presto.

martedì 17 ottobre 2006

Claudio Magris

A pochi giorni dalla consegna dei Premi Principe de Asturias ricordiamo la figura dell'intellettuale italiano Claudio Magris, Premio Principe de Asturias per la Letteratura 2004. Con le seguenti parole gli fu conferito il premio: «Riunitio in Oviedo la giuria del Premio Principe de Asturias per la letteratura 2004 [...], decide di attribuire il premio al Dottor Claudio Magris. Claudio Magris incarna con la sua scrittura la migliore tradizione umanistica e rappresenta l'immagine plurale della letteratura europea all'inizio del XXI secolo. Un'Europa diversa e senza frontiere, solidale e disposta al dialogo interculturale. Con poderosa voce narrativa, Magris indica nei suoi libri spazi che compongono un territorio di libertà, e in essi si configura un desiderio: quello dell'unità europea nella sua diversità storica.»
Nel 1986 Magris dà alle stampe il suo capolavoro, Danubio, un suggestivo diario sentimentale nonché viaggio nello spazio e nel tempo. E non è un caso che il Danubio sia il fiume emblema dell'Europa plurietnica e multiculturale.

OGGI CINEMA


Vi invitiamo ad assistere a OGGI CINEMA, breve ciclo di cinema italiano contemporaneo, organizzato dal dipartimento di filologia francese e italiana dell'Università di Valenza, dal gruppo Prof-it e dal Centro Giacomo Leopardi.


Ecco il programma del cineforum:

26 ottobre La tigre e la neve, di Roberto Benigni

30 ottobre Caterina va in città, di Paolo Virzì

6 novembre La finestra di fronte, di Ferzan Ozpetek

14 novembre Casomai, di Alessandro d'Alatri

17 novembre Dopo mezzanotte, di Davide Ferrario

27 novembre Agata e la tempesta, di Silvio Soldini

29 novembre Quo vadis, baby? di Gabriele Salvatores


Le proiezioni avranno luogo alle 18:30 nella Facoltà di Filologia di Valenza, Salón de Grados (Sala de Juntas il 26 ottobre), 1º piano.

lunedì 16 ottobre 2006

Sosteniamo Roberto Saviano


Roberto Saviano è un giovane giornalista-scrittore collaboratore de l'Espresso. Ha pubblicato un libro, Gomorra, e diversi articoli, apparsi sul sopraccitato settimanale, in cui denuncia apertamente gli abusi della camorra napoletana.
E' stato minacciato di morte e le autorità competenti hanno dovuto proteggerlo assegnandogli la scorta.
La società civile si è mobilitata: è stato aperto un sito web (sosteniamo Saviano) in cui cittadini anonimi, politici, personaggi dello spettacolo, intellettuali, ecc., hanno firmato un appello di sostegno alle indagini e all'opera di Saviano.
Vi invitiamo a leggerlo e a firmarlo.
(foto da Internet)

domenica 15 ottobre 2006

Strane domande nei test di ammissione di "Oxbridge"

«Lei è "figo"?» Questa è una delle domande che si possono trovare nei test di ammissione per l'università di Cambridge. Le prove, infatti, non vertono solo sulla conoscenza delle materie, ma mirano a verificare la capacità dei candidati di far fronte a domande bizarre e di improvvisare quando si muovono su un terreno sconosciuto. Date pure un'occhiata e giudicate voi stessi se le domande sono davvero così stravaganti.

(Foto di Phil Searle)

Alla volta dei Carciofi alla romana di Caravaggio

Durante i giorni della festa del cinema romana, non si può non pensare come saranno affollate le osterie romane, in cui gli ospiti della città eterna assaporeranno tante specialità delle tradizioni culinarie della regione.
Anticamente vincolata ai fasti dell'Antica Roma, la cucina laziale ha, con il tempo, perso quel filone aristocratico che la associava a qualsiasi prelibatezza del mondo civilizzato. Attualmente, infatti, nella gastronomia romana prevalgono tre componenti popolaresche: 1) l' ebraica (detta “giudia”), la più raffinata, ingegnosa e colta; 2) la burina, di derivazione abruzzese, da cui ha ereditato i famosi “bucatini all’amatriciana”, la “pasta alla carbonara”, l’"abbacchio" e in genere i piatti di carne di maiale; 3) la macellara, nata intorno ai mattatoi con protagonista il “quinto” cioé quarto: interiora, zampe, guancia, di cui i “rigatoni con la paiata” o la “coda alla vaccinara”.
Ma i sapori del Lazio provengono anche dalla coltura delle aree circostanti: fra gli ortaggi dominano i carciofi e le insalatine, mentre nei dolci si evidenzia la ricotta, come nel famoso “budino”. Sembra quasi profano, ma esiste una ricetta che porta il nome di Caravaggio, che, comunemente è chiamata carciofi alla romana.
Pur essendo di origini lombarde Caravaggio si trasferì in gioventù a Roma, e qui il Cavalier d'Arpino gli affidò l'esecuzione di quadri di genere, rappresentanti fiori o frutta, genere all'epoca disprezzato dagli accademici del tempo perchè ritenuti soggetti inferiori rispetto a dipinti in cui venivano rappresentate figure umane. Ed il pittore inventò un suo particolare repertorio dipingendo giovani presi dalla strada, messi in posa, accompagnati da cesti di verdura e frutta, calici e oggetti di vetro: la ricetta dei carciofi è un omaggio alla gioventù del pittore.

sabato 14 ottobre 2006

Cinema (1)/La Festa Internazionale di Roma


Una tantum pubblichiamo due post dedicati allo stesso argomento: il cinema. Nel primo vorremmo farvi conoscere una straordinaria iniziativa promossa dal Comune di Roma: La Festa Internazionale di Roma, un nuovo festival cinematografico che è stato inaugurato ieri.
Per farvi conoscere al meglio le iniziative sparse un po' in tutta la città, vi proponiamo la seguente mappa. Buon divertimento!

(Foto da Internet)

Cinema (2)/Gillo Pontecorvo


Il secondo post lo dedichiamo alla memoria del regista Gillo Pontecorvo, scomparso l'altro ieri a Roma. Nato a Pisa nel 1919, si dedicò tardi al cinema. Fu assistente di Yves Allegret e di Joris Ivens, mentre in Italia collaborò con Steno e con Monicelli. Dopo aver realizzato alcuni documentari (ricordiamo "Pane e zolfo" e "Cani dietro le sbarre"; nel 1956 Gillo Pontecorvo diresse "Giovanna" (episodio dal film "La rosa dei venti").
Del 1957 è "La grande strada azzurra", il suo primo film, tratto dal racconto di Franco Solinas "Squarciò". L'opera, di grande impegno sociale, delineò quelle che sarebbero state le caratteristiche del suo stile: vigoroso e romanzesco. Il film segnò l'inizio di un lungo sodalizio con Solinas, sceneggiatore dei suoi film successivi: "Kapò" (1960), ambientato in un lager nazista, con un cast di attori eccellenti come Susan Strasberg, Emanuelle Riva e Laurent Terzieff.
Nel 1966 Gillo Pontecorvo vinse il Leone d'Oro a Venezia con "La battaglia di Algeri", dove, con stile asciutto, documentaristico e carico di tensione ricostruì i sanguinosi scontri tra i parà francesi del colonnello Mathieu e i ribelli del Fronte di Liberazione Nazionale, avvenuti ad Algeri nel 1957. Il film, vietato in Francia per alcuni anni, si guadagnò due nominations all'Oscar, per la regia e per la sceneggiatura.
In "Queimada" (1969), con Brando come protagonista, rivisitò il periodo del colonialismo. Dopo una sosta di dieci anni diresse "Ogro" (1979), con Gian Maria Volontè nel ruolo di un terrorista basco.
Fu direttore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dal 1992 al 1996.

(foto da Internet)

venerdì 13 ottobre 2006

Moleskine

E' da un po' di tempo che nelle librerie Feltrinelli, prima di dirigerci alla cassa, siamo attratti da taccuini con disegni artistici molto in. Chi resiste o ha resistito alla tentazione di non comprarne uno, magari per scriverci i pensieri di un viaggio, per utilizzarlo come un diario o, forse, semplicemente per tenerlo a portata di mano, e cacciarlo dalla borsa, come se fosse un banale note-book, ma molto chic?
E' Moleskine, il leggendario taccuino degli artisti e intellettuali europei degli ultimi due secoli: da Van Gogh a Picasso, da Hemingway a Chatwin. E' come un compagno di viaggio tascabile e fidato che ha custodito schizzi, appunti, storie e suggestioni prima che diventassero immagini famose o pagine di libri amati.
In origine era prodotto da piccole manifatture francesi che fornivano le cartolerie parigine frequentate dalle avanguardie internazionali. Alla fine del secolo scorso divenne introvabile; nel 1986 era scomparso anche l’ultimo produttore, un’azienda familiare di Tours. ‘Le vrai Moleskine n’est plus’, questo il lapidario annuncio della proprietaria della cartoleria di Rue de l’Ancienne Comédie dove si riforniva Chatwin. Ma, nel 1998, complice un piccolo editore milanese, Moleskine è finalmente tornata. Il taccuino, anonimo custode di una straordinaria tradizione, ha ripreso il suo viaggio: cogliere la realtà in movimento, catturare dettagli, segnare sulla carta l’unicità dell’esperienza. Moleskine è un accumulatore di idee e di emozioni.
Attualmente il leggendario taccuino nero torna a passare da una tasca all’altra per accompagnare i mestieri creativi e l’immaginario del nostro tempo. L’avventura di Moleskine continua... Che, in realtà sia anche uno spazio di creatività lo dimostra un'esposizione che si è appena inaugurata a Londra, e che sarà possibile visitare fino al 22 ottobre in quattro diversi punti della città: una mostra in movimento, perché nulla che non sia girovago può essere legato al nome Moleskine. Si intitola "Detour. The Moleskine City Notebook Experience", e presenta al pubblico 70 taccuini, realizzati da artisti, illustratori, designer, architetti e scrittori, fra i quali alcuni importanti protagonisti della scena internazionale, a cui è stato chiesto di illustrare una Moleskine, ciascuno in base alla propria sensibilità.
Inoltre dalla fine di ottobre un nuovo taccuino va a infilarsi nelle tasche degli appassionati: si chiama City Notebook, e ce n'è uno diverso per Amsterdam, per Berlino, per Lisbona, per Londra e per le altre principali città d'Europa: mappa del metrò, informazioni di viaggio, fino a 36 mappe di zona con indice delle strade, pagine bianche e fogli staccabili. Perché, sosteneva Aldous Huxley, girovago di mondo e di penna, "per quel viaggiatore che ha un proprio gusto personale, l'unica guida utile è quella che si è scritto da solo".

giovedì 12 ottobre 2006

Ultime nuove dalla tv italiana


Fanno furore in Italia due programmi televisivi del palinsesto di Italia1 (una delle tv di Berlusconi, tanto per capirci): Le Iene e La Pupa e il secchione.
Le Iene hanno realizzato un esperimento molto audace: hanno sottoposto a un tampone a circa 50 politici ignari, per verificare se costoro fossero consumatori di droghe. Circa il 30% dei malcapitati ha dato esito positivo. Ne è scaturito un grande scandalo. E' intervenuto il Garante per la privacy e il programma in questione stato bloccato.
Nel programma La pupa e il secchione, invece, dei secchioni si misurano a delle pupe che -o ci sono, o ci fanno per copione- non conoscono nessun personaggio politico, nessuno scrittore italiano..., insomma i primi della classe con le ultime della classe (ma con un sex-appeal incredibile).
Per sei settimane gli Einstein italiani dovranno convivere con le Monroe nostrane. Vince la coppia che riuscirà ad amalgamarsi al meglio.
Facciamo una scommessa: tra non molto questi spettacoli trash verranno comprati anche da alcune tv spagnole, o no?
(Foto da Internet)


martedì 10 ottobre 2006

Dipartimento di italiano


Come avevamo promesso, pubblichiamo una foto dei membri del Dipartimento d'italiano della EOI di Sagunt. Anno scolastico 2006/07.

lunedì 9 ottobre 2006

Vince la letteratura infantile


Si è appena conclusa la "fiera del libro di Francoforte", che ha avuto luogo nella città tedesca dal 4 all'8 ottobre. In attesa del prossimo anno, in cui il paese ospite d'onore sarà Catalunya, riflettiamo su come nell'editoria è oggi di gran successo la letteratura infantile e giovanile, che presenta un'immagine del libro vitale e dinamica, svincolata dal mondo accademico ed erudito. E approfittiamo per osservare l'andamento di questo fenomeno attraverso altre fiere internazionali, riflettendo su come tale fenomeno avvicini il libro sempre più a un'espressione di piacere, di divertimento, di evasione, di scambio nonché occasione per far circolare pensieri e sensazioni da vivere in modo individuale o condiviso. Nel frattempo visitiamo le filastrocche.
In ultimo vogliamo ricordare il recente l'Istituto per il libro in un anno importante come il 2006, in cui l’Unesco ha designato, a partire dal 23 aprile 2006, Torino Capitale Mondiale del libro con Roma 2006 (ricordando l’emblematica e contemporanea scomparsa nel 1616 di tre nomi immortali della letteratura universale: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega).

I "folli"

Vi proponiamo un bellissimo spot della Apple, doppiato, in italiano, da Dario Fo.

Think Different - versione italiana


Visto che siamo in tema, guardate che cosa abbiamo trovato in un vecchio archivio:

domenica 8 ottobre 2006

Passeggiamo con Montalbano e degustiamo gli arancini


Continuiamo le passeggiate gastronomiche: stavolta andiamo in Sicilia e grazie alla scrittura di Andrea Camilleri, ed in particolare attraverso i racconti del suo commissario Montalbano, scopriamo gli arancini (o le arancine). Cibo come legame alla vita, ad una terra, ad una cultura, espressione di una affettività che trova nella visceralità della ingestione del cibo il proprio rituale di continuità, forse con la memoria o con il semplice piacere di gustare la vita in un sol boccone. In tutti i libri in cui è protagonista il buongustaio Montalbano la cucina siciliana acquista un ruolo rilevante (grazie anche ai due personaggi Adelina, la cameriera, e Calogero, proprietario della trattoria omonima), anche come strumento che lo redime dalla sua solitaria solitudine. Ovvero affettività, spesso intesa come convivialità, passionalità e comunicazione.
Nei diciassette racconti de Gli arancini di Montalbano tornano quei casi strani che attivano il "ciriveddro" di Montalbano, portandolo immancabilmente alla verità, scoperta sempre quasi per caso, da una naturale osservazione delle smagliature al normale tessuto quotidiano. Nel racconto Una mosca acchiappata a volo, l'omicidio di una vecchia prostituta rischia di rovinargli la festa di Capodanno con i mitici arancini della "cammarèra" Adelina.
Andrea Camilleri, Gli arancini di Montalbano, Milano, Mondadori, 1999.

Passeggiate enogastronomiche


Si tiene questo fine settimana ad Orvieto (vedi post di luglio) un'interessante iniziativa: le passeggiate enogastronomiche per la città medievale. Muniti di un apposito bicchiere e di una piccola bisaccia a tracolla si possono seguire diversi itinerari attraverso palazzi, grotte e chiostri: l'itinerario umbro, quello abbruzzese e quello piemontese. Ottimi i piatti da degustare: dalla tradizionale porchetta umbra, ai risi piemontesi; dai pregiati vini rossi umbri e piemontesi ai quasi sconosciuti vini abbruzzesi.
Per chi si sentisse appesantito dal cibo e dal vino, niente paura: giardini e chiese (esterni) sono a disposizione per smaltire gli eccessi. Per ulteriori informazioni cliccate qui.

sabato 7 ottobre 2006

DADADA

Dal 7 settembre al 17 dicembre, il Castello Visconteo presenta la mostra DADADA. Dada e dadaismi del contemporaneo (1916 – 2006) in occasione del 90° anniversario della nascita del Dadaismo. Questa mostra ospita 250 opere realizzate dai maggiori esponenti del movimento, come Man Ray, Marcel Duchamp, Hans Richter
e molti altri.





Le violon d'Ingres, di Man Ray

(Foto da Internet)

venerdì 6 ottobre 2006

Dedicato a Marina


Abbiamo dedicato questo post a Marina (e a tutti i bambini che, come lei, vogliono imparare l'italiano) perché ama l'italiano e le piacerebbe tanto impararlo. Se cliccate qui potete leggere ed ascoltare le favole contemporaneamente. Buon divertimento!

giovedì 5 ottobre 2006

La mente di Leonardo

La mente di Leonardo inaugura il ciclo di iniziative dal titolo Universal Leonardo, che formano il prestigioso programma della 28a Esposizione d’Arte, Scienza e Cultura promossa dal Consiglio d’Europa. Questa iniziativa espositiva si propone di presentare al pubblico un’immagine suggestiva ma storicamente corretta della mente di Leonardo da un punto di vista diverso, invitandolo ad esplorare il modo stesso di pensare del Genio e la sua concezione unitaria della conoscenza come sforzo di assimilare con ardite sintesi teoriche e con geniali esperimenti le leggi che governano tutte le meravigliose operazioni dell’uomo e della natura. Saranno presentati numerosi disegni e opere pittoriche originali di Leonardo, una serie di modelli spettacolari delle sue macchine più innovative e dei suoi più geniali esperimenti.

Firenze, Galleria degli Uffizi

28.03.2006 - 07.01.2007

8.15 - 18.50, martedì-domenica

Informazioni e prenotazioni: Firenze Musei - 055.2654321

(Foto da Internet)

mercoledì 4 ottobre 2006

Nel nome del Padre, della Figlia e degli Spiriti Santi


Con l'apertura di una mostra sul regista Roberto Rossellini, è stato presentato all'Auditorium di Roma il programma di Cinema - Festa internazionale di Roma, che comincerà il 13 ottobre.
L'esposizione e' intotolata Nel nome del Padre, della Figlia e degli Spiriti Santi. 'Se mio padre fosse vivo, avrebbe cento anni. Questa mostra e' il mio regalo', ha detto l'attrice alla presentazione della Festa Internazionale del Cinema di Roma. La mostra, ispirata al libro Mio padre ha 100 anni, ospita interventi e illustrazioni di illustri personaggi del cinema.

lunedì 2 ottobre 2006

Nuovomondo


Nuovomondo diretto dal giovane regista Emanuele Crialese ha sbancato tutti i pronostici e concorrerà agli Oscar per l'Italia. Il film è stato presentato alla Mostra di Venezia ed ha vinto il Leone d'argento rivelazione. Candidato agli Oscar per la Spagna invece è Volver di Pedro Almodovar.

NONSOLOLINGUA


Le colleghe della EOI di Alzira Xelo Gómez e Alessandra Pavanello hanno allestito un blog intitolato NONSOLOLINGUA. Vi invitiamo a visitarlo.

Radio Zibaldone


All'interno dell'interessante portale Bcn-it, potrete trovare Zibaldone Radio, la radio in catalano per gli italiani e/o la radio in italiano per i catalani?! Buon ascolto!
(foto da Internet)